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lunedì 11 marzo 2013

dicotomia al pied de poule

Doppio spunto per il post di oggi!
Ieri sera ho ricevuto una critica bonaria da un mio caro amico che, ovviamente, mi ha fatto riflettere. Tra il serio e il faceto mi è stato fatto presente che in questo blog parlo di argomenti alquanto futili....  Bhè, decisamente vero! Del resto le mie giornate sono fin troppo piene di cose serie e importanti, e spesso sento davvero il bisogno di staccare e parlare di futilità!

Nonostante la buona fede del mio amico, i luoghi comuni, nella nostra realtà, sono all'ordine del giorno: chi è bionda è per forza oca, chi mette tacchi e gonna (più o meno) corta vuole solo attirare l'attenzione, chi è bella e curata è per forza scema, se ti interessa la moda sei culturalmente arida etc etc.
Secondo questi luoghi comuni, se sei intelligente devi quindi essere necessariamente un cesso insomma.

Strano perchè leggi Platone e noti che il bello coincide col buono, o leggi Wilde e ti sorprendi nel notare quanto sia brutto il quadro di Dorian Grey dopo una vita di dissolutezza e malvagità!
Infine vorrei citare Lauren Weisberger:
" Oh, ma certo, ho capito: tu pensi che questo non abbia a che vedere con te. Tu apri il tuo armadio e scegli, non so, quel maglioncino azzurro infeltrito per esempio, perchè vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di cosa ti metti addosso, ma quello che non sai è che quel maglioncino non è semplicemente azzurro, non è turchese, non è lapis, è effettivamente ceruleo, e sei anche allegramente inconsapevole del fatto che nel 2002 Oscar de la Renta ha realizzato una collezione di gonne cerulee e poi è stato Yves Saint Laurent se non sbaglio a proporre delle giacche militari color ceruleo [...] E poi il ceruleo è rapidamente comparso nelle collezioni di otto diversi stilisti. Dopodichè è arrivato poco a poco nei grandi magazzini e alla fine si è infiltrato in qualche tragico angolo casual, dove tu evidentemente l'hai pescato nel cesto delle occasioni. Tuttavia quell'azzurro rappresenta milioni di dollari e innumerevoli posti di lavoro, e siamo al limite del comico quando penso che tu sia convinta di aver fatto una scelta fuori dalle proposte della moda, quindi in effetti indossi un golfino che è stato selezionato per te dalle persone qui presenti.... in mezzo a una pila di roba"  (da Il Diavolo veste Prada)
Credo di non dover aggiungere altro per chiarire l'infondatezza di questi miseri luoghi comuni.

Piuttosto, quando penso a queste dicotomie mi viene inevitabilmente in mente la fantasia pied de poule, con la sua trama a contrasto, così adorabilmente retrò, così modernamente elegante!!!
La fantasia pied de poule, ottenuta intrecciando tra loro quattro fili di colore diverso (classicamente bianco e nero) in modo da disegnare una scacchiera, nasce in Scozia, ma deve la sua fortuna a Christian Dior, che lo consacra a simbolo di classe ed eleganza. Siamo solo agli inizi degli anni '50, da allora il pied de poule è stato trasformato, colorato, abbinato a tessuti diversi fino ad arrivare ai giorni nostri.
Diversi gli stilisti che si sono sbizzarriti con questa fantasia: Chanel, Marni, Ferragamo, Gucci, Moschino, Alexander Mc Queen, Max Mara e solo per citare i più famosi!
Non paghi, anche Reppetto e Chloè si sono lanciati nella realizzazione di accessori con la medesima fantasia che ha dominato, ancora una volta la stagione invernale.
Non male per questo "vecchietto" della moda, no????

Vi lascio con questa foto della meravigliosa boccetta di profumo Dior, un classico dei classici, da cui emerge la sintesi di minimal chic propria del pied de poule.

A presto miei cari e futili lettori <3





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